Avventura, Fantasy
Vi proponiamo una esperienza turistica per comprendere al meglio la città di Volterra; ci focalizziamo dunque su uno dei Comuni della Valdicecina per allungare la vostra checklist delle attività da fare. Sono alcuni consigli per gli amanti dell’avventura, alla scoperta dei luoghi più nascosti del centro storico, celati nelle viscere della terra; suggerimenti per ammirare una città alternativa per i fantasisti sagaci, alla ricerca di suggestioni fuori dal nostro tempo.
La città parallela, o meglio le città parallele sotto la Volterra esposta sono un patrimonio spesso sconosciuto anche agli stessi residenti. Molte sono le aree archeologiche sotterranee oggi conosciute e più o meno accessibili. Situazioni di pericolo, mancanza di personale, mancata messa in sicurezza, difficoltà di accesso, scarsa manutenzione, sono solo alcuni dei motivi che spesso impediscono di organizzare visite in molti di questi luoghi. Tuttavia puoi sempre organizzarti da solo e noi ti facilitiamo nella scelta dei punti di interesse più accessibili.
Sul Piano di Castello si trova la Piscina, costruzione romana che serviva da deposito per l’acqua potabile ad uso della popolazione. L’edificio della Piscina è di forma quadrilatera ed è profonda all’incirca 9 metri. La volta è sostenuta da sei pilastri e il pavimento è formato di durissimo calcestruzzo. I pilastri sono composti di grosse pietre di panchina di forma quadrata e le pareti e la volta sono state costruite a gettata. Puoi accedere tramite una stretta scalinata a chiocciola. Scendendo la temperatura si fa più rigida, ma in piena estate può diventare una piacevole fuga dal caldo opprimente.
Nelle cantine di Palazzo Viti c’è un pozzo etrusco usato per la raccolta di acqua. La mancanza di dati precisi ci impedisce di individuare con esattezza il periodo di costruzione e se l’acqua all’interno fosse di origine piovana o di vena. Un ambiente suggestivo che ha acquisito la nomea di Cripta del Vampiro, per colpa o per merito dell’immaginario collettivo scaturito dai fans della Saga di Twilight. La scrittrice Stephanie Meyer volle Volterra patria dei Volturi e, nei primi anni dall’uscita del bestseller americano, in città furono organizzati numerosi readings e scene teatrali amatoriali che videro riunirsi migliaia di lettori di tutta Italia.
> Scopri, La Cripta del Vampiro
La Cripta del Vampiro ha un bonus tre in uno. Negli stessi sotterranei è possibile assaggiare la buonissima cucina de Le Cantine di Palazzo Viti e ballare a tempo di musica grazie alle animose feste del Qvo Vadis Pub. Sono i sotterranei de Le Catacombe, locali della movida adolescenziale degli anni Cinquanta del secolo scorso fino alla prima decade degli anni duemila; oggi questi spazi sono per lo più reinventati come zone adibite a ristorante, ma restano comunque un punto di interesse culturalmente importante in quanto fanno parte delle cantine dello storico Palazzo Viti, visitabile ai piani superiori.
> Scopri, Le Cantine di Palazzo Viti
L’ambiente misterioso della Taverna della Terra di Mezzo beneficia certamente della meravigliosa cornice in cui è inserito. La cantina di epoca romana all’interno del palazzo Cangini regala visioni di epoche remote. La cantina consta oggi di due sale molto ampie e di una piccola grotta che rende l’atmosfera veramente magica. Nei sotterranei si gode di una fresca temperatura, e anche qui nelle giornate più afose può essere considerata la manna dal cielo tanto desiderata.
> Scopri, La Taverna della Terra di Mezzo
I volterrani le hanno sempre chiamate buche etrusche, ma sono correttamente detti ipogei. Sono tombe antichissime, situate in cavità sotterranee accessibili mediante scale. In località dei Marmini, fuori Porta Diana ce ne sono due ben visibili; sono ampie e spaziose e talvolta anche illuminate. Le tombe ai Marmini, altrimenti dette del Portone, dunque, sono le più consigliate, ma essendo fuori il centro storico il viaggio potrebbe rivelarsi difficoltoso. Se ti accontenti di meno puoi vedere quelle più vicine: le tombe di San Giusto, visibili dall’esterno.
> Scopri, le Tombe del Portone
Ai ristoranti piace stare sotto terra, il fresco allieta le serate più calde in attesa che le pietanze arrivino sotto la nostra forchetta. Alla Vecchia Maniera, situato lungo Via Ricciarelli occupa i fondi sotterranei di Palazzo Ricciarelli. E che sotterranei! Sono ambienti che si diramano e si estendono persino sotto la strada fino ad oltrepassarla perpendicolarmente, per poi arrivare al lato opposto. Qui si mangia la pizza, quella buona, i prodotti tipici toscani e si può sfruttare il servizio di Self Service per spuntini veloci e indipendenti. Una chicca da scoprire.
> Scopri, Alla Vecchia Maniera
Un campo da calcetto dell’oratorio di San Francesco pesa sulla testa di chi si avventura in questo passaggio. Il Sottopasso di San Francesco si allunga per una cinquantina di metri ed è una direttiva che da fuori le mura permette di accedere nel centro storico, sbucando in Via San Lino. In questa galleria illuminata a neon giorno e notte, ci sono diversi murales che soffocano nella moltitudine di adesivi e colori liberty cancellati da quella ripulitura muraria che segna la battaglia tra vandalismo e inciviltà. Nell’insieme è un luogo immobile nel tempo, dimenticato dalla cura dell’uomo più evoluto.
> Scopri, Sottopasso di San Francesco
Il Parcheggio La Dogana è una struttura sotterranea multipiano a barriere situato nella centralissima Piazza Martiri della Libertà. Per i pedoni si accede mediante la rampa di scale a ridosso della rotonda e si prosegue giù per cinque piani sotto terra. Un parcheggio, è un parcheggio; odore di smog, temperature fredde, muri imbruttiti dalle intemperie sono la normalità di questi ambienti, però invito ad arrivare fino in fondo. Se ti avvicini alla rampa a spirale dove circolano i mezzi per entrare ed uscire ti stupirai della maestosità di questo complesso ingegneristico degli anni Ottanta. Dal basso verso l’alto.
> Scopri, Parcheggio La Dogana
Il locale completamente ristrutturato, è un tipico ristorante dai profumi toscani, suddiviso in più sale da pranzo, tra cui cantinette per degustazione e sale più ampie ideali per gruppi numerosi. Si trova sotto gli archi di Palazzo Maffei, dimora storica della quale puoi goderne l’estetica lungo le pareti; nel Duecento, qui, c’erano solo portici, ma oggi su più piani Don Beta riesce a fronteggiare l’assalto di centoventi clienti per volta, super richiesto e aperto tutto l’anno. I sotterranei sono suggestivi, si scende di un piano, poi di un altro e poi di un altro ancora. Un palazzo al contrario, dove l’altezza è ribaltata verso il basso.