Avventura, Documentario
Vi proponiamo una esperienza turistica autonoma per comprendere al meglio la città di Volterra; ci focalizziamo dunque su uno dei Comuni della Valdicecina per allungare la vostra checklist delle attività da fare. Sono alcuni suggerimenti per gli intrepidi che non si arrendono dinanzi alla pioggia; dei consigli per non farsi andare di traverso una giornata-no, dettata da un cielo plumbeo, uggioso o temporalesco. I movimenti sono limitati, è vero, ma la mente non ha confini.
La stagione più piovosa di Volterra va da settembre a maggio; durante la stagione autunnale, invernale e primaverile sui paesaggi e sulla città cala un’atmosfera unica, fatta di colori tenui e profumi preziosi. In questo periodo, anche se freddo, è bellissimo stare fuori e godersi il panorama. I giorni grigi richiamano spesso e volentieri i turisti per via delle bellissime nebbie che ci circondano; dalle coltri trasparenti si intravedono più sfumate le vette dei campanili e delle torri, mentre tutto il resto sembra sottrarsi alla vista. Ma quando fuori piove? Che fare? Quanti pomeriggi piovosi avete trascorso in casa senza idee? Ecco allora qualche proposta per combattere il malumore dovuto al tempaccio!
L’opzione dei musei affiliati a Volterra Card e Anima di Volterra Card è quella che più ci preme suggerire. I luoghi interessati sono ottimi da vedere insieme alla famiglia e ai bambini sia per la loro formazione culturale che per rendere diversa una giornata, probabilmente destinata al fallimento. Situano adiacenti a bar e ristoranti dove potersi riparare e riposare dopo l’esperienza culturale.
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Al di là delle agevolazioni ecco cosa puoi vedere durante una giornata di pioggia:
Entrambi i punti di interesse si affacciano su Piazza Minucci, sotto il medesimo tetto di Palazzo Solaini. I due musei sono interessanti per aspetti differenti; nell’Ecomuseo dell’Alabastro puoi carpire le nozioni sulla lavorazione e commercializzazione dell’alabastro, mentre all’interno della Pinacoteca Civica, oltre ad una bellissima chiostra rinascimentale, puoi vedere le opere che raccontano la vitalità artistica della città, toccata dalle correnti fiorentine, senesi e pisane. All’interno della Pinacoteca una porta permette l’accesso all’Ecomuseo dell’Alabastro, una mostra permanente della lavorazione di questo pregiato materiale che ha reso grande la manifatturiera volterrana nel mondo.
Dopo la visita, consiglio una sosta al Bar Il Ghirlandaio. Si trova frontalmente ai due musei; impossibile sbagliare. Un piccolo bar molto popolato da volterrani e dagli esercenti che operano in questa via. Il clima e la ricchezza di questo localino dall’ingresso medievale aiutano a capire più da vicino le tradizioni e il carattere della nostra bella gente. Prezzi onesti, personale gentile.
Dove potrebbe essere un museo di arte sacra se non all’interno di una chiesa? Peculiarità di questo Museo è proprio la sistemazione di opere d’arte nella Chiesa non sconsacrata di Sant’Agostino. Nella Chiesa-Museo, oltre al corredo artistico proprio della stessa Chiesa di Sant’Agostino, sono esposte opere provenienti per lo più dalla Cattedrale, dalle chiese cittadine e, pur in piccola parte, da chiese del territorio diocesano. Il valore aggiunto di questo nuovo istituto è senz’altro il recuperato legame tra gli arredi, le suppellettili liturgiche realizzate nel corso dei secoli, e il luogo per il quale erano state create: residenze per l’esposizione eucaristica, paliotti, cartegloria, bendinelle. Un museo da osservare in silenzio e con grande curiosità.
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Usciti dal Museo scopri l’arte e l’estroversione della pittrice Vanna Spagnolo. Proseguendo lungo Via Don Minzoni in direzione del Museo Guarnacci potresti assistere ad un’opera in corso all’interno di Colpa del Vento, atelier di quadri d’arte per gli amanti della Toscana e della natura. Un ottimo salotto per disquisire del bello, dell’arte e del mondo.
Racchiusi nelle loro teche del Museo Guarnacci, gli Etruschi ci osservano. Il loro sorriso è ancora una cosa viva, ironica, di chi scruta il mondo con disincantato interesse. Sembrano quasi aver la consapevolezza di dover recitare per secoli il ruolo del popolo misterioso. Questo mistero appare, ancora oggi, come una strenua difesa dei loro segreti più nascosti che ricercatori di ogni paese hanno cercato di svelare. Il Museo etrusco di Volterra è il luogo della memoria storica della città antica, etrusca e romana, ed è uno dei più antichi musei pubblici d’Europa. Un museo, per così dire, “bifronte”: con uno sguardo verso il passato e alle sue antiche origini collezionistiche, e uno rivolto al futuro, verso nuove frontiere di ricerca.
Una volta usciti dal Museo Guarnacci si può sempre proseguire per Via Don Minzoni per poi arrivare a ridosso di Porta a Selci. Al limitare del centro storico consiglio di fermarti all’Osteria Trattoria La Pace, dove la cucina è di grande livello. Qui puoi assaggiare la cucina toscana e soprattutto quella volterrana ad ottimi prezzi. Il locale è affascinante, pieno di storia!
Il Palazzo offre grandi visioni; è il precedessore del Palazzo della Signoria di Firenze ed è emblema del Comune più antico della Toscana. Un piccolo gioiello medievale e rinascimentale da ammirare in tutte le sue stanze, a partire dall’atrio principale con i suoi stemmi e il pozzo delle monetine, per poi allungare il passo fino al secondo piano dove protagonista assoluta è la magnificenza della Sala del Giudice Conciliatore e della Sala del Maggior Consiglio. Oltre alla bellezza del palazzo in sé, è possibile passare il tempo tra le opere di mostre contemporanee, che via via popolano questi piani. Per ultimo non resta che salire sulla torre campanaria del Palazzo attraverso anguste scalette: in cima lo sforzo è ripagata da una bellissima visuale sul centro storico.
Usciti da Palazzo dei Priori potresti fermarti al Bar Priori. Sebbene il locale rimanga sulla piazza, i prezzi non sono esosi come spesso crediamo di immaginare. Questo è un locale storico con alle spalle una lunga esperienza legata alla cucina. Uno spuntino in vetrina è il modo giusto per osservare al riparo la lentezza rilassante di una città “di campagna”.
Ingressi gratuiti. Interessante visione è quella della bottega di alabastro, unica nel panorama italiano. La lavorazione a mano è una firma chiara che identifica la realtà lavorativa volterrana: tutto quello che significa oggi “Made in Italy” è in qualche modo il risultato della vita, del lavoro e del saper fare che si svolgono nelle botteghe artigiane. In questi luoghi si attuano da secoli un susseguirsi di insegnamenti non scritti dove l’esperienza si erige a maestro e dove il mancato cambio generazionale si eleva a obliatore. Comprendere quale bottega sia più suggestiva rispetto ad un’altra è molto difficile. Alcune sono molto animate, altre molto silenziose; tutte belle allo stesso modo. Alle botteghe degli alabastrai abbiamo dedicato un articolo a parte.
> Scopri, Manualità tra le botteghe dell’alabastro
Fare shopping è molto spesso una soluzione più che ovvia quando piove a Volterra, questo perché è possibile trovare stranissimi negozi in cui poter fare acquisti. Il crocevia tra Via Gramsci e Via Matteotti, per poi arrivare volendo nella direttiva di Via Sarti, fa parte della zona commerciale più interessante del centro storico; se visitate le botteghe storiche queste sono strade che attraverserete più volte, anche non volendo.
> Scopri, Shopping al centro