Piazza XX Settembre

Lo spazio, che divide Via Don Minzoni da Via Nuova, è Piazza XX Settembre. Classica piazzetta ottocentesca, solo dopo il 1870, dopo cioè la breccia di Porta Pia, fu intitolata alla storica data. Stranamente, ma così è la storia, il Giardinetto, come comunemente i volterrani chiamano il luogo alberato che si allarga alla fine di Via Gramsci, rappresenta contemporaneamente la celebrazione e la caduta del potere papale.

MONUMENTO AI CADUTI

La caduta del potere papale è simbolicamente leggibile sul monumento marmoreo presente in questa piazza.

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La piazza anticamente si chiamava Piazza di Sant’Agostino e prendeva il nome dalla bella chiesa omonima che le sorge sull’estremo fianco.

E’ di storica celebrità perché il Ferrucci qui decantò le sue imprese e vi passò la notte dopo l’ostinata battaglia del 26 aprile 1530. Ma questa località è più gloriosa ai volterrani perché ricorda la tenace e coraggiosa resistenza opposta alle truppe degli assalitori.

La piazza raccoglie significativi e importanti edifici, ricchi di documenti e testimonianze storiche, religiose ed artistiche che da secoli stanno là a significare la potenza ora di una famiglia, ora della Chiesa.

Collocata, per due lati, tra le mura e il balzo verso Docciola e, per gli altri due lati, tra la Porta Marcoli e Via Don Minzoni, l’area, che comprende anche la zona denominata Orti di Sant’Agostino, si configura come un piccolo borgo all’interno della città, aggregando al nucleo conventuale antico e alla chiesa, entrambi di origine medievale, la parte più cospicua di edilizia recente nel centro storico. Perno centrale del sistema è il bel chiostro con volte a crociera che si nasconde dietro le arcate chiuse dell’ex-convento, attorno al cortile centrale.

Sul fronte del convento si aprono alcune attività commerciali.

MUSEO DELLA TORTURA

Uno di questi è il Museo della Tortura, dove puoi vedere il volto peggiore dell’uomo. Una mostra permanente che continua a riscuotere grandi consensi da parte del pubblico per la sua forte e chiara valenza storica

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CHIESA DI SANT’AGOSTINO

Dopo il convento si erge imponente la Chiesa di Sant’Agostino, che ha rappresentato per secoli l’edificio deputato a raccogliere le sepolture delle famiglie nobili volterrane più insigni.

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MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA

All’interno della Chiesa di Sant’Agostino è stato allestito il museo permanente della Diocesi di Volterra. Un museo di arte sacra che nei secoli ha popolato le numerose chiese del circondario.

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EX CHIESA DI SANTA BARBARA

Sul fianco destro della Chiesa di Sant’Agostino si trova la ex Chiesa di Santa Barbara, oggi occupata da un forno.


Sul lato opposto della piazza ci sono vari edifici che uniscono in un unico dirittone Via Don Minzoni con Via Gramsci. Al n. 9 di Via Don Minzoni, a limite con Piazza XX Settembre, si nota il bel portale centrale in pietra panchina del seicentesco Palazzo Leonori-Cecina, ristrutturato in varie epoche, dalle finestre con elaborate cornici in pietra; questa unità fu accorpata, al n. 11 della piazza, che scatta indietro con un filo murario arretrato e con dettagli analoghi.

IL GIARDINETTO

I piani bassi di una parte di Palazzo Leonori Cecina sono occupati dal ristorante pizzeria Il Giardinetto. Nella bella stagione, i posti a sedere, oltre che all’interno, si estendono fuori direttamente sulla piazza.

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PALAZZO ORMANNI

Superato il Vicolo Ormanni segue Palazzo Ormanni, ampio ed elegante a tre piani con sei finestre, il leggero balcone in ferro battuto e le cornici elaborate. Completamente proiettato su Piazza XX Settembre, il palazzo è un altro esempio di palazzo con balconi.

A causa della particolare tipologia urbanistica ed architettonica della città serrata, Volterra offre difficilmente palazzi con balconi sporgenti sulla via. Quello Sei-Settecentesco di Palazzo Ormanni, che con Palazzo Sermolli indica un’apertura spaziale della strada notevole, è autonomo e sovrastante il portale bugnato.


BRASSERIA DEL GRIFONE

Per gli amanti della birra, i fondi a piano terra di Palazzo Ormanni sono stati adibiti a pub dove è possibile mangiare pietanze tipicamente abbinabili con le numerose birre artigianali.

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PALAZZO SERMOLLI

Palazzo Sermolli residenza gentilizia, originato dalla fusione di più unità edilizie preesistenti, avvenuta nel Settecento, ricopre una profondità di circa venti metri ed è caratterizzato da due ordini di finestre ai piani superiori con mostre in pietra dalle forme e fregi di diverso disegno e con riquadrature in pietra finemente lavorate.

PALAZZO LEONORI CECINA

A fianco abbiamo Palazzo Leonori Cecina, ma la sua struttura più curiosa gravita sul piccolo vicolo omonimo adiacente. Introdotto da un arco a volta, il vicolo, lungo trentaquattro metri, un tempo forse si congiungeva con un altro, ora scomparso, posto tra Palazzo Leonori e Palazzo Sermolli. Si tratta ovviamente del Vicolo Leonori Cecina senza uscita, che si trova sul lato sinistro del Vicolo Ormanni, per chi si dirige verso Castello.

PALAZZO BABBI

Di tutt’altro spessore, ma in negativo, è il palazzo accanto a Palazzo Sermolli, che introduce già al contesto di Via Gramsci. Davanti all’Oratorio di Sant’Antonio, infatti, sul lato sinistro per chi proviene da Piazza XX Settembre, è Palazzo Babbi. L’edificio, ridotto oggi in precarie condizioni, apparteneva alla casata che ebbe origine con Michele, detto Babbo, che teneva in affitto un tiratoio dell’arte della lana.


La chiesa di Sant’Agostino non è l’unico edificio religioso presente in Piazza XX Settembre. Le fa eco, infatti, l’Oratorio di Sant’Antonio.

ORATORIO DI SANT’ANTONIO

L’Oratorio di Sant’Antonio faceva parte dell’ordine dei cavalieri di Sant’Antonio da Vienne.

> Scopri, Oratorio di Sant’Antonio


In questa piazza si incontrano diverse strade: Via Antonio Gramsci, Via di Sotto, Via Paride Bagnolesi, Via Orti di Sant’Agostino, Via Don Minzoni, Vicolo Ormanni, Vicolo Leonori Cecina.

Via Antonio Gramsci

Piazza XX Settembre apre ad una delle vie più centrali di Volterra. Ampia, spaziosa e piena di negozi.

> Scopri, Via Antonio Gramsci


Via di Sotto

Piazza XX Settembre si collega a Via Guarnacci, passando da Via di Sotto, chiamata così perchè risulta essere ad un altitudine più bassa rispetto alla sua parallela Via Antonio Gramsci.

> Scopri, Via di Sotto


Via Paride Bagnolesi

È la strada che da Via degli Orti di Sant’Agostino conduce al Vicolo di Porta Marcoli. La via asfaltata prende il nome da uno dei tanti artisti e maestri volterrani che, come molte volte accade, sono stati prima dimenticati o trascurati, poi riportati agli onori.

In ricordo immediato di Paride Bagnolesi richiama il Museo Guarnacci, dove è possibile ammirare la bella statua di Mons. Mario Guarnacci, scolpita dall’artista e attualmente collocata al piano terra, al principio delle scale che conducono ai piani superiori.

Di lui rimane anche la statua di Vittorio Emanuele I che costruì insieme agli scolari dell’Istituto d’Arte, dove insegnava. Nato nel 1841 a Pomarance da Niccolò del fu Giuseppe e da Annunziata Bandini, Paride Bagnolesi, dopo la morte del padre, si trasferì con la famiglia a Volterra, prima in Via Chinzica, poi in Via Ricciarelli e Via Sarti. Dopo essere stato qualificato e accusato come anarchico e anticlericale, si trasferì in Argentina dove, probabilmente morì, anche se non sappiamo né il luogo, né la data precisi.


Via degli Orti di Sant’Agostino

Attraverso il sottopasso, collocato all’estremità del fronte sulla piazza, poco prima del balzo verso Docciola, si apre la Via degli Orti di Sant’Agostino che costeggia il fianco ovest del sistema conventuale. Particolare di rilievo è il grande arco sovrastante il balcone antico, là dove il fronte è segnato dall’altissimo muro a scarpa, che doveva affacciarsi sulle fonti di Docciola.

La Via degli Orti di Sant’Agostino conduce da piazza XX Settembre il Via della Porta Marcoli. Lunga 200 metri e asfaltata, la strada si snoda dietro la chiesa agostiniana, là dove, un tempo. c’era l’orto del convento, annesso al tempio. Anche se il toponimo è vecchissimo, l’intitolazione è piuttosto recente e risale al 1959.

Proseguendo e girando su Via di Porta Marcoli, caratteristiche e elementi distintivi dell’area urbana in esame diventano le tipiche piccole botteghe artigianali di alabastro. La via, caratterizzata dalla Porta Marcoli, che si apre nella cinta muraria medievale, fiancheggia il Museo Guarnacci e ritorna, con Via Don Minzoni, sul fronte principale dominato dalla bella facciata della Chiesa di Sant’Agostino con, a fianco, la ex Chiesa di Santa Barbara, oggi occupata da un forno.


Via Don Minzoni

Da Piazza XX Settembre, procedendo verso la Porta a Selci ha inizio la strada Don Minzoni che racchiude alcune tra le testimonianze storiche ed artistiche più rappresentative della Volterra di ieri e di oggi.

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Vicolo Ormanni

Ad angolo con Palazzo Leonori Cecina troviamo il Vicolo Ormanni. Dalla Via di Castello, questo vicolo sbocca dinanzi al giardino di Piazza XX Settembre e l’attuale denominazione è stata data nei primi anni Novecento, perchè in esso aveva sede l’ex Palazzo Ormanni. Nel Cinquecento era chiamato Chiasso di Monna Nanna e dei Bavi, dalla famiglia Riccobaldi del Bava che vi possedeva varie case. Più comunemente era detto Chiasso del bottino di Sant’Antonio e con questo nome era indicato nel diario di Cammillo Incontri.

BIBLIOGRAFIA
C. GUELFI, Piazza XX Settembre, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio : strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, 1997, Pacini, pp. 550-562